Al-Ahram - Egitto

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    AL-AHRAM

    (Quotidiano egiziano)

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    Edited by World Order GDR - 20/6/2017, 16:19
     
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    al-Sisi: "ISIS nemico pubblico numero uno; riportare l'ordine in Medio Oriente è prioritario"



    Il Presidente della Repubblica d'Egitto, Abdel Fattah Al-Sisi, ha convocato una conferenza stampa nel palazzo presidenziale al Cairo, l'Heliopolis Palace, dove ha risposto a numerose domande da parte dei giornalisti. Prima di rispondere però, ha ribadito ancora una volta che l'Egitto vuole essere in prima linea nella lotta all'ISIS. Ecco le parole del Presidente: "La Repubblica Araba d'Egitto ha dimostrato più volte di lottare contro il fondamentalismo religioso, lo dimostriamo nella regione del Sinai, dove numerose sono le sacche di militanti dello Stato Islamico, e lo abbiamo dimostrato in passato, fermando i pericolosissimi Fratelli Musulmani e l'ex Presidente Morsi. Per questo, io ed il Governo ribadiamo la ferma volontà di voler continuare a lottare contro i fondamentalisti, e questa è la nostra missione più importante, più importante di ogni alleanza, accordo o relazione internazionale.

    A chi gli ha chiesto se questo messaggio fosse rivolto agli alleati dell'Arabia Saudita, il Presidente Al-Sisi ha risposto: "Questo messaggio non è per i nostri cari amici sauditi, ma a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente. Per quanto capiamo i meccanismi delle alleanze e degli accordi, la sconfitta dei fondamentalisti è un qualcosa che è al di sopra di ciò. Quindi che siano i Sauditi, che siano gli Americani con Trump o la Russia, noi ci faremo trovare pronti. Stiamo già lavorando per ripristinare il pieno controllo della regione del Sinai, è posso annunciare che a breve chiederemo un incontro con Israele per controllare al meglio il confine e la striscia di Gaza"

    Un giornalista della BBC ha poi domandato al Presidente le sue impressioni in merito alle azioni di Trump dopo il G7 e agli sviluppi futuri con la Russia: "Trump è un grande Presidente che ha molto a cuore gli interessi del popolo americano. Sul clima non mi esprimo, ma interpretando il suo pensiero suppongo che lui sia consapevole del cambiamento climatico, ma che gli accordi intrapresi non siano minimamente sufficienti ma anzi, siano solo un pretesto per ridurre la capacità produttiva del suo paese. Quel che è certo però, sono sicuro sarà un osso duro per i terroristi. Per quanto riguarda la Russia, finora è stata l'unica ad affrontare di petto la questione siriana, di conseguenza guardiamo alle loro azioni con occhio favorevole"

    Ultimo punto, ma non meno importante è sulla questione libica, dove il Presidente ha tuonato: "In Libia servono persone con gli attributi, lo Stato Islamico non è ancora stato sconfitto e ci sono altre fazioni, come il Consiglio di Shura e i miliziani di Misurata che fanno dell'estremismo la loro ideologia. Serve un Leader con esperienza militare che sappia tenere in pugno una situazione ampiamente compromessa." Esponendosi senza troppe cerimonie al fianco del Maresciallo Khalifa Haftar.

     
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    Cairo, Attentato in una cappella della cattedrale copta di San Marco, 25 morti e circa 80 feriti




    Un attentato simbolico nel nome del più spietato odio islamista. Un attentato studiato per uccidere il maggior numero di cristiani copti utilizzando, dicono le autorità egiziane, un ordigno contenente 12 chili di tritolo. Un ordigno piazzato sul lato femminile della navata di San Pietro e Paolo, una piccola chiesa adiacente alla cattedrale Copta di San Marco, nel quartiere cairota di Al Abassiya. Un ordigno fatto esplodere in mezzo alla folla domenicale che regala, purtroppo, il risultato atteso. Tra le macerie della navata e le panche insanguinate i soccorritori raccolgono 25 cadaveri, tra cui quelli di sei bambini, circa un'ottantina i feriti. Una carneficina peggiore di quella del primo gennaio 2011 quando un attentatore suicida si fece esplodere all'uscita della chiesa dei Due Santi di Alessandria dilaniando 23 fedeli e mettendo a segno l'attentato ricordato - fino ad ieri - come il più sanguinoso ai danni della minoranza copta.

    I circa nove milioni di fedeli copti, pari a circa il 10% della popolazione egiziana, sono da tempo uno dei bersagli preferiti di quell'Islam integralista che, dal 2013, ha già messo a segno una quarantina di attacchi contro di loro. A render tutto più complesso s'aggiunge la situazione politica generata dal golpe che nel 2013 fece cadere il regime dei Fratelli Musulmani guidato dal presidente Morsi. Un golpe sostenuto e appoggiato, secondo gli islamisti più radicali, dalla maggioranza dei cristiani, rendendoli bersaglio della follia estremista. A nulla sono valse le dichiarazioni passate del Presidente Abdel al-Fattah al-Sisi che lodando la moderazione dei cristiani ripeteva di considerare i cittadini egiziani "tutti uguali nei loro diritti e nei loro doveri, in accordo con la Costituzione".

     
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    Massima allerta in Egitto; al-Sisi: "Ci rialzeremo e combatteremo"



    Le forze di polizia dell’Egitto sono in stato di massima allerta dopo l’attentato alla cattedrale copta del Cairo. Lo ha annunciato in una nota il ministero dell’Interno egiziano. Il presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi ha promesso nuove dure misure antiterrorismo dopo l’attentato avvenuto contro la cattedrale. “Questa attacco fa male a tutti noi, causa un grande dolore a tutti gli egiziani, ma non potrà mai spezzare il nostro popolo. Chiedo al Governo e al Parlamento di muoversi più velocemente, perché la magistratura non è in grado di combattere il terrorismo in modo incisivo con le leggi attuali. Dobbiamo agire con risolutezza. Ci rialzeremo e saremo più forti di sempre. Resisteremo e vinceremo questa guerra”, ha affermato il Presidente durante il funerale delle vittime dell’attacco.

    L'ISIS ha recentemente rivendicato l’attentato che ha ucciso 25 persone e ne ha ferite oltre 80, all’interno della piccola chiesa di San Pietro e Paolo, adiacente alla cattedrale di San Marco, la più antica chiesa d’Africa nonché sede del Papa di Alessandria. Lo rende noto in un comunicato online il gruppo terroristico, secondo il quale il responsabile della strage sarebbe Abu Abdullah El-Masry. Come si apprende dalla nota, l’episodio farebbe parte della guerra al politeismo avviata dallo Stato Islamico, contro i crociati, in una guerra “necessaria” in quanto svolta in nome di Dio.

    In risposta, non sono mancate sui social le dichiarazioni da parte dei cittadini egiziani che si dissociano dalla causa religiosa di questo attentato. Il Grande Imam di Al-Azhar, l’autorità religiosa islamica, ha guidato la delegazione di alto livello del grande Centro Teologico sunnita in visita alla sede del patriarcato copto ortodosso per portare le condoglianze della comunità egiziana. Il leader sunnita ha condannato l’attentato rimarcando che gli attacchi terroristici non fanno distinzioni tra cristiani e musulmani, ma al contrario il bersaglio degli attacchi sarebbe proprio l’unità del popolo egiziano da parte di forze estere.
    Questo attentato è l’ultimo di una lunga serie di attacchi terroristici in Egitto cominciati nel luglio 2013 dopo la cacciata del primo Presidente democraticamente eletto, Mohammed Morsi.



    al-Sisi: restauro cattedrale copta ortodossa “entro 15 giorni"

    Il presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi ha ordinato il restauro nel più breve tempo possibile della cattedrale copta ortodossa di San Marco colpita dall'attentato terroristico dello Stato islamico. I lavori saranno compiuti dai militari egiziani e termineranno “entro 15 giorni”, come riferito dal responsabile dell’Autorità ingegneristica delle Forze armate egiziane, Kamel al Wazeer, citato dalla stampa locale. Secondo il ministero della Sanità egiziano 25 persone sono morte, in gran parte donne, e altre 80 sono rimaste ferite in un attentato suicida rivendicato dal sedicente “califfato”.

     
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3 replies since 3/6/2017, 10:30   52 views
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