G7 2017 di Taormina

L'arrivo dei Primi Ministri al G7. Ci sono anche Juncker e Tusk per l'UE



I primi ad arrivare in terra siciliani sono stati Justin Trudeau, Primo Ministro Canadese, e sua moglie Sophie Gregoire Trudeau. Il premier canadese ha espresso la propria soddisfazione per questo G7 italiano, con la speranza di poter discutere di importanti tematiche come il clima, la crisi migratoria e il terrorismo di matrice islamica.



Circa un'ora dopo è atterrata all'eliporto la Premier britannica Theresa May e il Primo Ministro giapponese Shinzō Abe. La May ha preferito evitare i microfoni dei giornalisti, ancora visibilmente turbata dopo quanto accaduto a Manchester meno di una settimana fa.



A rappresentare le istituzioni europee ci sono il Presidente del Consiglio dell'Unione Europea Donald Tusk e il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker; quest'ultimo ha dichiarato la propria vicinanza alle vittime dell'attacco di Manchester, ribadendo la necessità di organizzare al meglio una risposta europea al terrorismo.

E' da qualche minuto terminata la prima riunione del G7 che ha visto discutere i Capi di Governo di sicurezza e terrorismo. Fermato il Presidente del Consiglio dell'Unione Europea Donald Tusk, che ha esposto gli argomenti della riunione ai microfoni dei giornalisti presenti al di fuori dell'Hotel San Domenico:



"In questa prima riunione si è parlato di sicurezza e terrorismo. Si è discusso della Corea del Nord e della necessità di fermare la politica aggressiva di Pyongyang, con i giapponesi particolarmente attivi nella discussione. Abbiamo poi discusso di ISIS e immigrazione. Crediamo che il terrorismo debba essere fermato, e stabilizzare l'area di influenza dello Stato Islamico sia fondamentale per ridare pace a quelle popolazioni costrette ad emigrare"

Piuttosto vago il Presidente, che ha rapidamente lasciato i microfoni dopo questa breve dichiarazione.

Si è conclusa oggi la seconda riunione del G7 sul tema ambientale. I leader mondiali sono usciti dalla sala scuri in volto; secondo voci le divergenze tra USA e Germania si sono acuite ed estese al resto dei paesi europei. Secondo gli analisti Trump, con tutta probabilità, ha ribadito il pensiero della sua Presidenza in merito all'ambiente e agli accordi di Parigi. La Merkel e gli altri paesi europei hanno provato a far cambiare idea al Presidente degli Stati Uniti, ma dall'aria che tira a Taormina, sembra che non ci siano riusciti. In molti si stanno chiedendo per quale motivo questo G7 italiano si stia rivelando molto più che una semplice riunione tra Capi di Stato; in questi giorni si sta giocando la partita per il futuro del mondo, e molti prevedono un risultato negativo.

Sale sul palco il Primo Ministro Giapponese Shinzo Abe, che stringe la mano al Premier italiano Gentiloni:



"Ringrazio il Premier Gentiloni per averci ospitati qui a Taormina in questi giorni; nonostante le accese discussioni che il mio collega europeo ha accennato, non possiamo dire che sia stato un G7 all'insegna dell'ostilità e della critica. Abbiamo raggiunto importanti decisioni, soprattutto in materia di sicurezza mondiale. Mi preme, in quanto diretto interessato, sottolineare la volontà di tutti di fermare l'aggressività nordcoreana nel Mare del Giappone. Siamo costretti ad osservare inermi i continui lanci da parte del regime di Pyongyang, che testa continuamente vettori balistici che minacciano il Giappone e gli altri Stati presenti nell'Estremo Oriente. E' necessario fermare questa follia, e se il regime di Pyongyang non bloccherà subito qualsiasi programma nucleare e i lanci, il mondo civile sarà costretto ad intervenire per preservare la pace nel mondo e la sicurezza della popolazione mondiale"

Subito dopo Abe, sale sul palco della conferenza la Premier britannica Theresa May:



"Mi unisco ad Abe per i ringraziamenti al Premier Gentiloni; proprio poche ore fa si è rischiato un attentato in Francia, a Parigi, mentre settimane fa il Regno Unito è stato colpito da un attentato scellerato e vergognoso da parte dei terroristi. A Manchester queste bestie hanno colpito i nostri figli, i nostri bambini; il pubblico di quel concerto era principalmente formato da ragazzini e ragazzine minorenni, ma questo non li ha fermati. Hanno ucciso 22 esseri umani, quasi tutti bambini; non è più tollerabile. E' necessario eliminare il terrorismo con azioni dure e potenti. Togliere la cittadinanza ai foreign fighters, arrestare chiunque professi l'estremismo, ridurre la tratta di esseri umani provenienti dall'Africa subsahariana e fermare i gruppi nel Maghreb che fanno di quest'attività losca la loro fonte di guadagno. E' inoltre fondamentale intervenire in Siria e Iraq e fermare una volta per tutte lo Stato Islamico; non c'è possibilità per l'estremismo di sopravvivere in un mondo di pace e civiltà"

Salgono sul palco anche il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker:



J: "Dopo le forti parole del Primo Ministro May, è difficile per noi continuare la conferenza senza pensare a quanto accaduto a Manchester e oggi a Parigi. E' necessario che tutti gli Stati dell'Unione Europea e non si aiutino a vicenda per fronteggiare la minaccia del terrorismo. Per fare questo abbiamo deciso di proporre un'azione che coinvolgerà le Nazioni Unite e i paesi africani ed intervenire in quelle situazioni di difficoltà che incentivano la popolazione africana a lasciare i loro paesi per dirigersi in Euorpa, affidandosi a trafficanti e organizzazioni criminali per raggiungerla. Bisogna intervenire in Libia ed aiutare i migranti stesso in Africa. Da lì poi dovrà essere fatto uno screening per accettare coloro che richiedono asilo e i migranti economici. Tutto questo sarà possibile attraverso una stabilizzazione della Libia, che auspichiamo vicina grazie alla diplomazia del Presidente Sarraj"

T: "In questo contesto, abbiamo visto come necessario intervenire quanto prima in Siria e Iraq per fermare i gruppi jihadisti che formano l'ISIS. Sarà compito della NATO delineare il piano d'intervento e coordinarsi con gli altri attori presenti nella zona. Questa situazione ci fa particolarmente riflettere e pensare di come l'Unione Europea debba prendere coscienza che la difesa dei propri confini e dei propri territori è necessaria anche al di fuori del Patto Atlantico. L'Unione Europea deve dotarsi di una propria difesa collettiva, con tutti gli Stati membri che devono contribuire a creare un apparato difensivo adatto ad affrontare gli ostacoli dei nostri tempi"